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VIDEO | Cittadella, un finale di stagione da X-Men: l'analisi di un campionato bello a metà

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E’ impossibile chiamarla delusione, anche se più di qualche faccia triste c’è per la mancata qualificazione ai playoff del Cittadella. La squadra granata, espressione di una città di 20 mila abitanti, si conferma in Serie B e il prossimo sarà il nono campionato consecutivo in cadetteria. E questo è già un ottimo risultato. Il pareggio con il Bari, però, 1-1 il risultato al Tombolato, ha confermato tutte le buone cose viste nel campionato, ma anche le meno buone. 11 vittorie, 13 pareggi e 13 sconfitte (8 delle quali maturate consecutivamente all’inizio del girone di ritorno). Insomma, il Citta ha vissuto un periodo nerissimo e ne è venuto fuori, forse non del tutto, a piccoli passi, perdendo la possibilità di giocarsi la A, che sembrava più che abbordabile al giro di boa. Ad inizio gara, Pittarello porta in vantaggio il Citta con una bella girata di sinistro. E’ il 6° gol in campionato per la punta. Nemmeno il tempo di gioire che arriva il pari del Bari: errore in appoggio di Cassano, ne approfittano i galletti che insaccano con Nasti. Il Bari rischia l’autorete con Ricci, Pittarello cerca la doppietta ma trova pronto il portiere Pissardo. Al 40’ è da manuale il guizzo di Kastrati che neutralizza il guizzo di Sibilli. Da vedere e rivedere. Ad inizio ripresa è Pavan a salvare la propria porta sulla conclusione di Achik. Il Citta attacca in maniera ordinata, ma non troppo convinta. Al 79’ è clamoroso l’errore di Rizza che, tutto solo non inquadra la porta. Palla sul fondo, esattamente dove finiscono le speranze playoff. Resta da capire ancora cosa sia successo tra gennaio e marzo, con le 8 debacle consecutive, con la squadra che pareva un fantasma di quella precedente, con un tracollo senza apparente motivo. La risposta per il futuro della squadra sta tutta lì. L’entusiamo, sotto le mura, è cresciuto, la società anche, ma occorre più ambizione e più convinzione per superare l’ostacolo del sentirsi piccoli, come piazza, e magari dell’accontentarsi della pur preziosissima salvezza.