Padova calcio di Martina Moscato , 02/05/2021 6:04

L’esperienza di Mandorlini, la consapevolezza di Caserta e la schiettezza di Pavanel

Andrea Mandorlini
Andrea Mandorlini (foto Piran)

Tra i due litiganti il terzo... gode. Così recita un noto adagio popolare. Calandolo nell’ultima giornata del girone B di serie C i due “contendenti” sono gli allenatori di Padova e Perugia Andrea Mandorlini e Fabio Caserta, il terzo in questione è invece il tecnico della FeralpiSaló Massimo Pavanel. Che più che “godere” (quello lo farà insieme ai suoi giocatori se, al termine della sfida con gli umbri, avrà raggiunto l’obiettivo quinto posto e salterà il primo turno dei playoff) si è chiamato fuori dalla disputa. Lo ha fatto con una conferenza stampa lampo in cui ha ribadito un unico concetto: la Feralpi sarà arbitro del suo destino non di quello di Padova e Perugia, evitando accuratamente di aggiungere parole che potessero essere fraintese o, peggio, strumentalizzate. “Non dico altro, solo che siamo pronti e che arrivare quinti per noi equivale a vincere il campionato”. Ha scelto dunque la strada della schiettezza estrema e allo stesso tempo della “riservatezza” Pavanel alla vigilia della “sua” finale. Vuole che i suoi mantengano massima lucidità senza lasciarsi sedurre dalle notizie dagli altri campi e senza arrogarsi il diritto di essere giudici di un’altra partita. E gli altri due invece? Mandorlini l’ha buttata sull’esperienza, come subito dopo la vittoria di Carpi, momento in cui aveva sottolineato di avere i capelli bianchi e di averne dunque passate tante, nel bene e nel male. “E’ vero che dipendiamo anche da un altro risultato ma nel calcio tutto può succedere”. Caserta invece sulla consapevolezza di chi aveva un gap di punti da colmare e ce l’ha fatta ad azzerarlo, inanellando una serie di vittorie e mettendosi in una posizione di vantaggio dopo essere stato a lungo quello che inseguiva. Il Perugia è stato abile a sfruttare una scivolata del Padova all’ultima curva, a pochi metri dal traguardo e ha preso una rincorsa che terminerà solo al “Turina” domenica pomeriggio, ma deve stare attento a non “incampiare” nell’ultimo difficile chilometro. Quel Padova però si è rialzato e ha ancora le forze per poter tagliare il traguardo per primo. Il 2 maggio il verdetto del campo, l’unico che conta veramente.

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