Kirwan: Lavoro tanto per tornare come prima se non più forte. Il rientro? A fine marzo!
E’ stato il vero protagonista mancato del girone d’andata del Padova, a causa del primo infortunio grave della sua carriera.
Niko Kirwan si è rotto il crociato del ginocchio a fine agosto, durante un allenamento, a metà settembre si è operato (i medici gli hanno ricostruito il legamento prendendo un pezzo del suo flessore, ndr) e, dal giorno dopo l’intervento, lavora con forza, tenacia e costanza, per tornare prima possibile, e in piena integrità fisica, a dare una mano ai suoi compagni. “Ora come ora sto lavorando alla Guizza (mentre i suoi compagni sono in vacanza fino al giorno 31, ndr) – racconta l’esterno destro – Un giorno faccio corsa, un giorno faccio forza per rendere sempre più stabile il ginocchio su cui non posso ancora caricare. Per il pieno recupero ci vogliono di solito 6-7 mesi ma è molto soggettivo: c’è chi in 4 mesi e mezzo si sente già bene e dopo 6 mesi gioca la prima partita ufficiale, chi invece magari ha il ginocchio che si gonfia e fa un po’ male e allora deve aspettare un po’ di più. Io penso che a fine marzo sarò di nuovo in campo coi miei compagni, ma adesso penso solo a lavorare giorno per giorno, a concentrare tutte le mie energie sul pieno recupero. Stiamo facendo un lavoro quasi maniacale, non voglio forzare nulla e poi rischiare magari di allungare i tempi”.
UNA SOLA PARTITA UFFICIALE POI IL “CRAC”. Niko ha fatto in tempo a giocare solo la sfida di Coppa Italia a Salerno contro il Bari (persa dai biancoscudati 3-0). “Premesso che stare fuori non piace a nessuno, io sono sempre stato uno da 35-36 partite l’anno quindi potete immaginare la sofferenza. E’ la prima volta che mi faccio così tanto male. All’inizio ho cercato di prenderla bene ma il percorso è davvero lungo, duro e doloroso. Vedere i tuoi compagni che escono dallo spogliatoio per andare al campo a fare allenamento mentre tu invece rimani dentro e magari te ne devi andare in piscina o a fare forza è dura. Fai il triplo di quello che fanno loro ma la strada che devi fare è lunghissima per arrivare a stare bene. Capita che quando pensi che mancano ancora tanti mesi ci rimani un po’ male ma io mi sono messo in testa di pensare solo a lavorare giorno dopo giorno per stare bene. Per tornare quello di prima, anzi pure più forte di prima e dare una mano nel rush finale del campionato”.
I COMPAGNI VISTI DA FUORI E IL NUOVO MISTER. “A me piace molto essere leader nello spogliatoio, indipendentemente dalla fascia di capitano che è giusto indossi chi ha più esperienza vedi Valentini, Donnarumma e Germano. Ho 27 anni e mi fa piacere aiutare i giovani, dare un consiglio a un giocatore in difficoltà, mettermi a disposizione. Non è facile stare fuori e vedere tutto da fuori. Che idea mi sono fatto della situazione del Padova? Non è mai bello quando viene esonerato un allenatore perché si tratta di una sconfitta di tutti. All’inizio giocavamo un bel calcio ed eravamo spensierati. Dopo le squadre hanno iniziato a conoscerci e hanno capito come fermarci e come farci male e siamo calati. Il gruppo è nuovo, con tanti giovani, è normale che ci possa essere un periodo così. Noi però siamo il Padova e dobbiamo sempre tentare di puntare in alto, quindi bisogna mettersi tutto alle spalle e darci dentro nel girone di ritorno. La classifica è così corta che bastano due vittorie e ti ritrovi nella parte alta della classifica. Le prime gare del nuovo anno saranno fondamentali in questo senso, così come è stato fondamentale vincere contro la Pro Vercelli l’ultima partita del 2022”. Torrente? “La prima impressione è positiva, ma ci siamo incrociati davvero poco fino ad ora perché io sono in infermeria. E’ arrivato a soli tre giorni dalla prima partita e doveva pensare subito a fare punti. Ci sarà modo di parlarsi più approfonditamente. Intanto ho visto che ha la sua idea e il suo modo di vedere il calcio e sta portando aggressività e voglia di vincere”. Kirwan è in scadenza di contratto e quest’estate era stato accostato al Brescia. “Sì me lo ha detto il mio procuratore che il Brescia aveva chiesto informazioni e che i due direttori si sono parlati, ma io pensavo solo al Padova. Magari un po’ pensavo all’inizio che avevo solo un anno di contratto ancora, poi però mi sono fatto anche male per cui… Le energie sono tutte lì, a tornare a stare bene
L’AMICO RADREZZA. “Conosco Igor da 4 anni e posso dire che siamo amici non solo compagni di squadra. Non è facile per nessuno non giocare, in qualunque squadra, figuriamoci per lui che è padovano ed è tornato a Padova. Ovvio che non sia contento ora ma lo vedo con tanta voglia di dare il suo contributo, lo vedo bene in gruppo, vuole dimostrare come tutti. E’ un ragazzo molto intelligente e sapeva che giocare per la squadra del proprio cuore ha pro e contro. Sa che si soffre di più. Spero per lui che possa tornare ad essere protagonista”.