L'ex presidente Cestaro e una ferita ancora aperta: Ma rimango tifoso del Padova!

Dieci anni dopo la sua dipartita da Padova, l’ex presidente Marcello Cestaro torna a parlare della sua lunga esperienza in biancoscudato.
Lo fa al “Gazzettino”, in un articolo a firma di Gabriele Pipia, arrivando ad affrontare l’argomento calcio solo dopo aver commentato, con gioia, la conquista del dodicesimo scudetto con la squadra di basket femminile Famila Schio. Nello sfogliare l’album dei ricordi Cestaro inizia dalla pagina del rapporto con i tifosi. “L’affetto con il pubblico di Padova rimane perché ho passato lì 10 anni importanti – le sue parole – Mi capita di tornare in città per andare al Santo, per una passeggiata o per un pranzo con gli amici”.
Anche al club (che ha riportato in B nel 2009) e ai suoi risultati l’ex numero uno di Viale Nereo Rocco è ancora molto legato. “Guardo sempre il risultato e mi arrabbio quando perde. Il mio pensiero va ai tifosi che sono sempre lì. che faccia caldo o freddo”.
I dieci anni dell’era Cestaro sono stati parecchio intensi, come lui stesso ricorda: la serie B è stata conquistata dopo anni di dispiaceri in C, la serie A è stata solo sfiorata, nel 2011, ai playoff: il Padova arrivò in finale ma fu sconfitto a Novara 2-0. “Per vincere bisogna avere la capacità di scegliere gli uomini giusti – ha detto Cestaro – Bisogna avere quello che la butta dentro ma anche non prenderle. Novara? Eravamo arrivati fino a lì, poi l’allenatore cambia quello con quell’altro. Forse non si faceva niente lo stesso però… El Shaarawy era giovane ma aveva tanta voglia: era lì che correva, correva, correva come un cavallin“.
L’ultima considerazione sul difficile addio, nel 2013. “Si era rotto qualcosa, ho deciso che, dopo 10 anni, quello fosse il momento giusto per lasciare fare a qualcun altro e non mi sono pentito”.