Padova calcio di Redazione , 15/09/2023 7:58

EX BIANCOSCUDATI | Jelenic: "Padova sempre nel cuore, che brividi quando ho capito era finita"

Jelenic, il gol al Druso (foto Padova)
Jelenic, il gol al Druso (foto Padova)

E' arrivato a Padova che era un ragazzo, se n'è andato da uomo. Enej Jelenic e il biancoscudo: una storia lunga sei anni e ben 165 partite, numero che lo immortala come il calciatore straniero con più presenze nella storia del Calcio Padova. Avrebbe voluto accumularne altre, di maglie. La sua storia professionale all'ombra del Santo si è però interrotta lo scorso giugno, quando gli è scaduto il contratto. Lo sloveno ne ha parlato al Mattino, mettendo sul piatto orgoglio e soddisfazioni, ma anche delusioni e beffe. 

CHE BRIVIDI Jelenic spiega che a Padova “era finito un ciclo: la società voleva abbassare il monte ingaggi e ringiovanire la rosa. Ho capito la scelta anche se mi è dispiaciuto: ho ripensato a tutto il mio percorso in biancoscudato e mi sono venuti i brividi”. L'esterno si è così congedato con il suo pubblico con un toccante post sui social (si trova QUI) sottolineando come Padova, i suoi tifosi, i colleghi e gli staff con cui ha lavorato rimarranno sempre nel cuore: “sei anni incredibili”.

LE GIOIE Jelenic al Mattino ricorda i tre gol indimenticabili. Il primo, è quello raccontato dalla foto a corredo di quest'articolo. “Il gol segnato a Bolzano che ci consegnò la vittoria della Coppa Italia nel 2022”, un gol-partita che riportò il trofeo nazionale a Padova dopo oltre quarant'anni. E poi: “La rete al Vicenza sotto la curva dei nostri tifosi, il primo in B nel 2014 a Brescia”. Tra i ricordi più belli di Jelenic anche il suo arrivo in città: “Il magazziniere Luciano venne a prendere me e Lazarevic e ci portò a Bresseo: ebbi subito la sensazione di trovarmi in una grande società”.

I DOLORI Ancora Jelenic: “Sono convinto che se le cose fossero andate come dovevano adesso si starebbe scrivendo un'altra storia”. Lo sloveno si riferisce ovviamente ai campionati persi. “Il primo un po' anche per colpa nostra, il secondo perché abbiamo trovato un Sudtirol che ha subito 9 gol in tutta la stagione…”. E poi Alessandria: “Dominammo sia all'andata che al ritorno: ma se non segni…”

IL FUTURO Jele ora è tornato a casa, giocherà nella squadra dove ha iniziato la carriera, a Capodistria. “Sono felice ma ho l'Italia nel cuore” ha detto ancora il calciatore al Mattino “un giorno mi piacerebbe tornare, sia da calciatore che nel post carriera. Intanto continuerò a tifare per il Padova”.