Padova calcio di M.MOS. , 14/07/2024 14:13

LA NUOVA PUNTA | Spagnoli si presenta: "Di Padova mi è piaciuto il progetto, vorrei vincere qui"

Spagnoli
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Ha scelto Padova per tanti motivi, Alberto Spagnoli, attaccante classe 1994 in doppia cifra nelle ultime due stagioni con la maglia dell’Ancona. Snocciolandoli praticamente tutti in risposta alla prima domanda fattagli nel giorno della sua presentazione. “Sono tanti gli aspetti che ho voluto valutare - il suo commento - Innanzitutto ho avuto un’ottima impressione dopo la prima chiacchierata col mister, il direttore e il presidente. Sembra una frase fatta, ma mi è piaciuto davvero il progetto, mi ha acceso la scintilla. E’ vero: visto quello che è successo ad Ancona mi sono svincolato e sono diventato appetibile per tante società, ricevendo tante richieste, ma ho tenuto conto anche della vicinanza a casa: dopo anni che vado in giro, la comodità di essere più vicino a casa è una cosa che ho valutato. Infine la lunghezza del contratto, non scontata alla mia età (fino al 2027, ndr). 

PADOVA, MAGLIA GIÀ INDOSSATA. “Quando avevo 15-16 anni mi chiamò Giorgio Molon per fare un provino e mi ricordo che presi parte a un torneo. Poi arrivò Filippo Galli e andai al Milan”. 

UN BOMBER IN EVOLUZIONE. Il Padova ovviamente se lo è accaparrato per gli 11 e 15 gol realizzati negli ultimi due campionati. Spagnoli lo sa e ci tiene a raccontare la sua storia: “Sono cambiato grazie ai tanti allenatori che mi hanno seguito e aiutato. Sono uno che si mette a disposizione al cento per cento: magari prima pensavo più alle indicazioni che all'estro e all'istinto del momento e non facevo tanti gol. Poi ho trovato la fiducia e ho iniziato a segnare. Non dimentico però gli anni del lavoro sporco in cui mi dicevano che segnavo poco perché ero troppo altruista. Comunque, anche negli ultimi due anni, ho segnato parecchio facendo fatica lo stesso e aiutando la squadra“. 

GLI IDOLI. Spagnoli sorride quando gli si chiede se ha qualche idolo o si ispira a qualcuno di più bravo di lui. “In campo sono uno che corre, che dà l'esempio così - Si dice che Ibrahimović e Toni sono i miei modelli? Sì, certo, guardavo i video su youtube… A me piaceva Pato ma non ho quelle caratteristiche. Un conto è dire che uno mi piace, un conto è seguirlo perché potrei riuscire a fare una giocata simile a una di quelle che fa lui,  è diverso! Posso guardare Mbappé e dire che è il mio idolo ma non riesco neanche ad allacciarmi le scarpe come fa lui per cui non ha senso dire che mi ispiro a lui, ecco!”. 

PADOVA, PIAZZA DIFFICILE. Una volta informato dei cosiddetti “problemi ambientali” che Padova sta vivendo in questo momento, con lo sciopero del tifo all’Euganeo annunciato dagli Ultras per la prossima stagione, Spagnoli precisa: “Sinceramente non mi compete pensare a questo, io devo scendere in campo e fare il mio. Anche la serie A, ad esempio, non la seguo più di tanto, dell’Europeo ho visto qualche partita. Se ti concentri troppo sull'esterno del campo poi perdi energie per il lavoro dentro il campo. Se noi facciamo bene e facciamo risultato non ci compete altro e il tifoso ci seguirà di sicuro. Andreoletti? Mi ha colpito il fatto che è tanto carico, ma non mi sono fatto giudizi. I nuovi compagni? Io sono uno che si butta nella mischia. Mi hanno detto che il gruppo è sano e si vede, credo sia importante. Si potrà fare amicizia, poi si vedrà“. 

L’OBIETTIVO. “Credo che se per un anno non faccio la doppia cifra ma vinco il campionato sarò più contento. Tra fare 20 gol e arrivare secondo e farne 8 e conquistare il primo posto non ho dubbi che scelgo la seconda opzione. Mi piacerebbe vincere una buona volta… ce l’ho fatta solo tanto tempo fa quando ho portato a casa lo scudetto Allievi al Milan”.