ANDREA SALA | A difesa della porta biancoscudata: "Un privilegio poter dare il mio contributo"

Non lo spaventa la prospettiva di fare il vice di Mattia Fortin, anzi: Andrea Sala si dice orgoglioso di poter contribuire alla causa e di poter lavorare con questo gruppo. “Quando ho detto sì al Padova ero consapevole di quale sarebbe stato il mio ruolo e non ho avuto dubbi sulla scelta: so quanto posso dare e sono felice di mettermi a disposizione dello staff tecnico e del gruppo. Penso che il ruolo del portiere, inteso come il gruppo portieri, sia fondamentale nel lavoro: io dalla mia metterò tutta la mia esperienza, da Fortin e Voltan… conto di prendere un po' di spensieratezza!” E sul metodo di lavoro: “Penso di essere un portiere moderno, mi piace molto uscire alto a prendere il pallone. Mi allenerò con uno staff preparato: mister Zancopè è un gran lavoratore e c'è stata subito sintonia”.
CON ANDREOLETTI E CRISETIG Per Sala il ritorno a Padova significa anche ritrovare due vecchi amici. “Col mister ci siamo conosciuti tanti anni fa: alla Pro Patria. Lui era nella rosa, io avevo 16 anni e venivo dalla Berretti. Posso dire che nonostante la differenza di età e di ruolo, al tempo, si è creato un bel rapporto. Negli anni ci siamo sempre sentiti. Se aveva il carisma d'allenatore sin da giovane? Sì! Era già… un giocatore-allenatore. Sono felice che le nostre strade si siano incrociate". Con Crisetig, invece, condivide l'esperienza nella Primavera dell'Inter che vinse il Tricolore. “Felice di ritrovarlo in un nuovo spogliatoio!"
NEL CATANZARO DEI RECORD Sala era nel gruppo del Catanzaro dei record, quello che il Padova sta imitando con una corsa perdifiato in cima alla classifica del girone A. “Ci vedo analogie - ha detto il portiere - Siamo una squadra che attacca molto e che fa un calcio propositivo. Dentro lo spogliatoio c'è entusiasmo: tanto di chi gioca, tanto di chi non gioca. Le sensazioni sono buone: mi piacerebbe davvero molto aiutare questo Padova a raggiungere il suo obiettivo”.