Padova calcio di Martina Moscato , 11/02/2025 13:57

LA STORIA | 700 giorni da Leoni: dall'esordio in C al Padova al primo gol in A col Parma

Giovanni Leoni (foto Instragram)
Giovanni Leoni (foto Instragram)

Il minuto è il 78’. Il cross morbido in area è di Bonny. La traiettoria della palla è perfetta, la torsione del difensore centrale salito in area per provare a fare gol anche

E non un gol qualunque: mettendo di testa il pallone sotto l’incrocio più lontano, Giovanni Leoni realizza il suo primo sigillo in serie A che non basta al suo Parma per rimettere in equilibrio la sfida poi persa contro il Cagliari (2-1) ma, dal punto di vista personale, rappresenta l’ennesima meravigliosa tappa di un percorso velocissimo e incredibile, iniziato con l’esordio in serie C, con la maglia del Padova, a Zanica, negli ultimi minuti di AlbinoLeffe-Padova, sfida terminata 3-2 per i biancoscudati. E’ il 19 marzo del 2023, quando mister Torrente decide che è arrivato per lui il momento del debutto tra i “pro” e Giovannino, che con i suoi 16 anni e 3 mesi diventa il più giovane calciatore di tutti i campionati professionistici italiani ad aver esordito nella stagione 2022-2023, inizia a spiccare il volo. Un volo che aveva a lungo sognato di poter intraprendere durante il percorso nelle giovanili e che è diventato in poco meno di due anni splendida realtà, passando attraverso l’approdo in B alla Sampdoria, anche qui con battesimo del gol nel 2-2 di Palermo il 6 aprile del 2024, e l’esordio in A al Parma a novembre dello stesso anno, a Venezia. 

Ne ha fatta di strada quel ragazzino dallo sguardo timido (ma solo fuori dal campo: dentro il rettangolo di gioco non c’è attaccante che lui abbia marcato che non lo ricordi come un difensore dal temperamento arcigno e fuori dal comune). 

Impossibile dimenticare, dopo il debutto in campo in terza serie, la sua prima volta davanti a microfoni e taccuini e la delicatezza adoperata dai giornalisti padovani nel metterlo a suo agio per la buona riuscita del pezzo o servizio da preparare. Leoni parla, con garbo e naturalezza, degli inizi alla Vigontina, della parentesi al Cittadella, dell’approdo al Padova. Ringrazia gli allenatori che lo hanno accompagnato fin lì: Claudio Ottoni e Luca Rossettini, che da ex difensori centrali di altissimo livello gli avevano trasmesso tutti i trucchi del mestiere, e Beppe Agostini che, oltre alla padronanza di sé nel modo di stare in campo, gli ha donato, sottolinea Giovanni, la consapevolezza di quello che sarebbe potuto diventare spiegandogli che la sua vita sarebbe stata bellissima anche senza il calcio, in un momento in cui evidentemente aveva bisogno di alleggerire qualche pensiero o qualche dubbio di troppo. Per lui spenderà, poche ore più tardi, parole di grande elogio anche il responsabile del settore giovanile biancoscudato Carlo Sabatini, sottolineando che il percorso di Leoni non è stato lineare per via di uno sviluppo fisico importante in poco tempo e che a svolgere un ruolo fondamentale nella sua evoluzione sono stati i genitori che mai hanno chiamato in sede per chiedere lumi sulla gestione del figlio, lasciando alla società carta bianca nello sviluppo del progetto che aveva in testa per lui. 

Un progetto che, in due anni appena, ha portato Giovanni a meritarsi di approdare nell’olimpo del calcio e a vivere così i suoi primi 700 giorni da “Leoni”.