Padova calcio di Redazione , 12/02/2025 9:47

DI PADRE IN FIGLIO | La dinastia Fortin, di derby in derby: è 'passaggio di testimone'

Mattia e Marco Fortin, portieri
Mattia e Marco Fortin, portieri

A quindici anni di distanza, un Fortin giocherà un Vicenza-Padova difendendo una porta. E' il turno di Mattia, tre lustri dopo papà Marco. Una famiglia di portieri, legati al Veneto per origine, residenza (oggi è Noale) e a due squadre storiche che condividono i colori sociali (il bianco e il rosso) e un'accesa rivalità. Solo che Marco Fortin, nel 2010, difese la porta del Vicenza. Mentre Mattia, il prossimo 16 febbraio, difenderà quella del Padova. Un vero e proprio passaggio di testimone, come ha titolato Il Gazzettino di Padova intervistando il genitore dell'estremo difensore biancoscudato. 

QUEL CONTESTATO 0-0… Fortin senior era in campo il 24 aprile 2010 in un Vicenza-Padova terminato a reti bianche tra i fischi dei tifosi: “Era una partita che contava molto: con un pari noi eravamo praticamente salvi mentre il Padova era certo di fare i playout in una posizione di vantaggio. Prevalse la paura di non farsi male. Con il senno di poi posso capire la delusione del pubblico ma ci sono partite che hanno un peso specifico notevole”. Fece discutere il fatto che Marco Fortin giocò gli ultimi minuti di quel derby da infortunato (“venivo da un brutto infortunio al piede”) senza poi sbrogliare grossi pericoli. “Non mancava tanto alla fine ma ricordo ancora quanto fu duro rimanere in campo”. 

ORA TOCCA A MATTIA Papà Marco racconta di un Mattia “equilibrato”: tanto che dopo la vittoria contro la Pro Patria ha sostenuto un allenamento defaticante… e un esame all'università. “Mattia è equilibrato tanto nei momenti difficili quanto in quelli positivi - ha dichiarato Fortin senior - Sotto quale curva gli consiglio di iniziare il match? Per lui penso che sia indifferente: io sono sempre stato più strafottente nel senso buono del termine e quindi… farei i primi 45 minuti sotto i tifosi avversari". Che derby sarà? Marco Fortin non ha dubbi: “Più bello di quello di quindici anni fa: la posta in palio è alta ma la sfida non sarà decisiva. E' una bella gara da giocare. Io? Me la godrò in tribuna…”