PAGELLE | Villa super: gol e assist! Tutto il Padova gira e chiude da imbattuto all'Euganeo

Il Padova conquista la ventiseiesima vittoria in campionato battendo la Clodiense ma non basta per garantirsi la Serie B diretta: ecco i voti dei biancoscudati scesi in campo.
FORTIN 6 Si trova a raccogliere la palla in fondo al sacco che neanche si rende conto del perché: unico vero tiro nello specchio della Clodiense, è incolpevole sulla frustata di Serena. Peccato, sarebbe stato il diciasettesimo clean sheet. Per il resto, appare ben presente nel gestire l'ordinaria amministrazione.
BELLI 6 Sfiora il gol dell'anno dopo centoquaranta secondi quando tenta la rovesciata sul tiro-cross di Capelli: buon per lui che il pallone mezzo ciccato poi sia preda di Villa che segna il gol. Ottimo l'atteggiamento nei novanta minuti, sbroglia qualche situazione intricata con l'abituale diligenza tattica.
DELLI CARRI 6 Serena indovina il terzo tempo e lo batte rubandogli l'unico cross di testa che non riesce a respingere: nei minuti successivi perde un po' di fiducia ma nel finale gestisce il reparto con accortezza.
PERROTTA 7 Terzo gol stagionale per lui: per numero di marcature, è già il suo campionato migliore. Altro colpo di testa impetuoso, come contro l'Atalanta Under 23. Dietro usa le maniere forti quando serve gestendo la tensione nervosa nei momenti più delicati. E pensare che era a rischio per un problema muscolare immediatamente rientrato.
CAPELLI 6,5 Preferito a Kirwan, mette in mostra presto la sua vivacità quando propizia l'1-0. Poi rimane costante spina nel fianco per la retroguardia ospite: comanda sull'out di destra e arriva a impensierire Brzan. Anche una pregevole chiusura difensiva a metà primo tempo che evita guai a Fortin.
FUSI 6 Azzanna la Clodiense sin dai primi istanti: il gol di Villa nasce da un suo recupero. E così fa anche alla mezz'ora, quando uccella Salvi, poi però invece di servire il liberissimo Bortolussi s'ingarbuglia in non si sa cosa. Sempre alta l'intensità, anche nei minuti finali, anche con i crampi che assillano.
CRISETIG 6 Riguadagna la maglia da titolare e a centrocampo si rivede l'ordine che Lorenzo da Cividale ha come stemma di casata: poco appariscente ma funzionale, tanto dal punto vista tattico quanto morale nel sostegno ai compagni.
VILLA 7 A fine gara appare un po' incazzato perché era pronto ad entrare nella storia biancoscudata con un gol e un assist messi a segno nella “gara della promozione”. E invece dovrà rifarsi a Lumezzane, capitan (per l'esultanza) Villa: un fiorino ce lo potremmo anche scommettere vista l'ottima verve rifiorita in questa primavera. Tra i più positivi per presenza e intensità.
BUONAIUTO 6 Ci si aspetta sempre grandi cose dal 92, ma non è che possa fare sempre giocate straordinariamente appariscenti come quelle del Rocco. Tiene in apprensione per un'ora la Clodiense, che gli piazza marcature belle toste: ci rivediamo a Lumezzane (dal 13' s.t. SPAGNOLI 6 Entra nel match con il solito piglio, portando muscoli e volontà: non punge in fase offensiva però)
VARAS 6,5 Prestazione non appariscente ma preziosa: il Padova ha sostanza a centrocampo anche grazie alla sua abnegazione. Non sempre lucido ma volitivo, come quando a dieci dalla fine punta Munaretto che lo stende per il rigore che Bortolussi manda in Curva Sud.
BORTOLUSSI 6 Eccolo, il capocannoniere biancoscudato: fallisce dal dischetto il gol che poteva chiudere il match e portarlo a quota 17 in classifica marcatori. Lo calcia male, come non da lui… peccato. Prima e dopo, cioè fino al triplice fischio, rimane il riferimento offensivo che fa giocare (bene) il Padova. Poche conclusioni verso Brzan, è vero, ma è comunque tormento per la difesa ospite.
ANDREOLETTI 6,5 Ha avuto ancora una volta ragione lui, che per settimane ha ripetuto: “Questo campionato si deciderà solo all'ultimo minuto dell'ultima partita”. Sa che deve tenere i suoi sulla corda ancora per una settimana per realizzare il sogno di una squadra e di una città. A un metro dal traguardo il lavoro dovrà essere ancora più efficace. Contro la Clodiense il Padova ha dimostrato di rispettare l'avversario, affrontandolo con identità e carattere: è mancato l'acceleratore solo nella fase centrale del primo tempo, quando poteva indirizzare ancor meglio la gara. Rimane il dubbio sul solo cambio operato sui cinque a disposizione, probabilmente per non guastare l'equilibrio.