Lumezzane-Padova. Secondo tempo. E’ il 37’. 

Sembra “solo” uno dei tanti minuti di partita che ci separano dalla realizzazione del sogno chiamato serie B. Invece, all’improvviso, un gesto inatteso (e quindi ancora più bello) e ricchissimo di affetto lo riempie di un senso speciale: dal settore ospiti dello stadio “Saleri”, sul quale è da poco spuntato il sole dopo tanta pioggia e perfino un po’ di grandine, si alza uno striscione. C’è scritto “RIP GIORGIO MOSCATO”. Gli Ultras, quei ragazzi che girano gli stadi d’Italia spinti dalla passione per il Padova, ricordano così mio fratello Giorgio, mancato il giorno di Pasquetta e accompagnato nel suo ultimo viaggio proprio alla vigilia della partita che ha sancito la riconquista della cadetteria da parte del Biancoscudo e del suo popolo. In 42 anni su questa terra, il mio sfortunato ma bellissimo Giorgetto, cui sono rimasti i lineamenti da bambino anche in età adulta, non aveva mai ricevuto un tributo così luminoso, un saluto così deflagrante. Il mio cuore si è quasi fermato e l’emozione si è sciolta in un piccolo pianto rimasto fin lì inespresso. Grazie, ragazzi, non lo dimenticherò mai.

Che poi non è stato un caso che lo striscione si sia alzato al 37’ del secondo tempo. Perché in realtà il minuto era l'82'. 82 come l’anno di nascita di mio fratello. 

Martina Moscato