Succi: Padova la porto nel cuore, vorrei fare l'allenatore. VIDEO
Queste le dichiarazioni dell'ex attaccante del Padova, Davide Succi, intervenuto nel corso della trasmissione “ Supermercato”. Succi si è soffermato su alcuni momenti della sua carriera con la maglia biancoscudata e sul finale di stagione del Padova di Mandorlini:
“Sicuramente a Padova ho lasciato bellissimi ricordi. L'ultimo anno che ho giocato a Padova avevo segnato 15 goal in 19 partite e tutto stava andando per il meglio. Poi mi sono infortunato e non sono più riuscito ad essere lo stesso giocatore di prima. La squadra riuscì comunque ad arrivare in finale Play-Off contro il Novara (2010-11), ma non siamo riusciti poi a coronare quel sogno”.
"In questo momento il calcio sta vivendo un periodo molto difficile, come tutto del resto. Forse è l'unica volta che non mi dispiace esserne fuori, ma sicuramente il mio obbiettivo è quello di tornare facendo l'allenatore. Questo è un campionato strano, dove per vincere non basta solo la bravura ma servono tante altre componenti. Alcuni giocatori traggono vantaggio dall'assenza del pubblico, ma la maggior parte questa cosa la soffre parecchio. Per come ero fatto io, che ho avuto la fortuna di giocare in piazze dove il tifo era importante, oggi sarei stato veramente in difficoltà. Quest'anno vincere il campionato, specialmente in Lega Pro, è ancora più difficile degli altri anni e il Padova sta facendo un percorso straordinario. Sono sicuramente un tifoso padovano e mi auguro che il Padova torni in una categoria all'altezza della sua storia, come la Serie B".
“La mia carriera esplose dopo la stagione a Ravenna. In quel momento ero al top della condizione e di maturazione. Dopo quell'esperienza andai a giocare a Palermo, poi Bologna, Padova e Cesena. Sono stato fermo quasi un anno e mezzo per una doppia operazione al tendine d'Achille e non sono più tornato il giocatore di prima. Il cigno? Un soprannome che mi portai dietro dai tempi del Ravenna, quando lo speaker dava ad ogni giocatore un soprannome e a me ha fatto sempre piacere. Sicuramente il fatto di non riuscire a giocare in Serie A è un rimpianto per quello che potevo dare, ma ovunque ho giocato ho sempre ricevuto tanto affetto e questo per me vale tantissimo. Attualmente ho conseguito il patentino di Uefa B e il mio obbiettivo è quello di allenare. Valuterò se partire da un settore giovanile o una prima squadra. Allenare a Padova? Mi piacerebbe molto. Devo prima fare un po' di gavetta, se dovesse capitare voglio arrivarci preparato ma allo stesso tempo sarebbe un'emozione unica per me”.