Era tornato sulla panchina del Padova per un debito di riconoscenza verso la piazza, la lascerà dopo aver maturato una delle delusioni più cocenti della recente storia biancoscudata. Una parabola paradossale quella di Andrea Mandorlini, sotto contratto con la società di viale Rocco fino al prossimo 30 giugno, ma di fatto già non più tecnico del Padova. Si attende solo il commiato ufficiale, che dovrebbe arrivare nei prossimi giorni: il tecnico ravennate, tornato nella sua città subito dopo la sconfitta del Moccagatta, potrebbe finalmente presentarsi davanti alla stampa per rilasciare alcune dichiarazioni. Possibile, forse, nella giornata di giovedì 24 giugno. Mandorlini infatti dopo il fischio finale della gara di ritorno playoff è letteralmente fuggito negli spogliatoi: lasciando la squadra disperata sul campo, senza salutare i tifosi arrivati ad Alessandria, senza presentarsi poi nel dopo gara di fronte a taccuini e telecamere. Un crollo anche nervoso, dopo un campionato a lungo dominato e poi perso per differenza reti, dopo sei gare di playoff ad alta tensione con l'epilogo drammatico della sconfitta arrivata per colpa di un ultimo rigore sbagliato.

Mandorlini lascerà Padova dopo 55 partite con una media di 1,91 punti: la sua più alta di sempre. Arrivato nel gennaio del 2020 per sostituire Salvatore Sullo, il tecnico ravennate ha visto la sua prima esperienza interrompersi causa pandemia. Ai playoff estivi poi, fatale (per la prima volta…) il Moccagatta: contro la Juventus U23, l'uscita al primo turno nazionale. Il campionato seguente, preparato con più tempo, e a stretto contatto con il ds Sogliano, è stato perso nonostante nel finale il Padova avesse un buon margine di punti sulle inseguitrici. Hanno influito diverse clamorose sviste arbitrali, vero, ma il Padova è parso impreparato nelle partite decisive. Trieste e Modena, su tutte. Quando mentre il Perugia macinava punti la squadra biancoscudata faticava a concludere a rete, frenato da una condizione fisica insufficiente e da scelte tattiche limitate. Tra le critiche maggiori a Mandorlini anche la difficoltà d'incidere, e reagire all'interno del match: in tutta la stagione, di tutte le volte che il Padova è andata in svantaggio, la squadra è riuscita a ribaltare il risultato solo in una occasione, col Mantova all'Euganeo nella gara di andata. Rimarrà per sempre il dubbio, e il rammarico, di come una squadra così forte e completa potesse soffrire di blackout e vuoti di personalità.

L'INCONTRO Conclusa l'avventura nei playoff, trascorso il weekend alla ricerca di tranquillità, ecco aprirsi la settimana dei chiarimenti in Viale Rocco. Ci si attende un rilancio da parte della società e del direttore sportivo Sogliano. Le strade non si dovrebbero separare: per motivi economici e di contratto (il sodalizio prevede ancora un anno di lavoro assieme) e per stimoli professionali. Sogliano è il vertice di un progetto sportivo che punta alla risalita in B: dopo l'esperienza con Sullo, e quella con Mandorlini, un'ulteriore e ultima scelta per non vanificare tutto il lavoro fatto finora. Il nome più gettonato per la panchina biancoscudata in queste ore è quello di Massimo Pavanel: già con Sogliano ai tempi del Verona, già contattato quando era seduto sulla panchina della Triestina, il tecnico che da poco si è separato con la FeralpiSalò godrebbe della stima del ds. Tra l'altro, Pavanel è un ex biancoscudato: giocò con il Padova nel 1999/2000. Altra figura vicino a Mandorlini, quella di Mauro Zironelli. Più volte accostato al Padova, quella di quest'anno potrebbe essere la volta buona: anche se il tempo stringe, perché di Zironelli si dice sia molto vicino al Lecco. Tempo praticamente invece per Attilio Tesser, in procinto di essere presentato a Modena. Secondo tuttoC.com invece il Padova ha contattato l'allenatore Bruno Tedino. Assieme al mister, potrebbe arrivare in biancoscudato anche il direttore sportivo Sandro Federico, andando a ricomporre il binomio di Teramo della scorsa stagione.

Finale playoff, le due gare si dovrebbero iniziare alle ore 18