Padova calcio di CDM , 27/03/2022 7:00

Giovanni Barbugian, il padovano che ha battuto il Südtirol: Mai così tanti messaggi da Padova...

Giovanni Barbugian (foto FB FeralpiSaló)
Giovanni Barbugian (foto FB FeralpiSaló)

E' padovano il piede che ha fatto lo sgambetto al Südtirol e riaperto i giochi per la vetta del girone A. Giovanni Barbugian, nato all'ombra del Santo, cresciuto come tecnico nel settore giovanile del Calcio Padova, con la sua FeralpiSalò ha battuto la capolista del girone A al termine di una partita di straordinaria intensità. Lui, da vice: con Stefano Vecchi squalificato, ha guidato dalla panchina Miracoli e compagni verso la vittoria. “E quanti messaggi mi sono arrivati da Padova! - esordisce Barbugian che nel dopo gara risponde presto al telefono - Sono felice in primis per la mia squadra, ovviamente. Da padovano, e con tanti amici che vivono e tifano il Padova…beh, sì, c'è un pizzico di soddisfazione in più. Non so dire se con questo risultato abbiamo riaperto il campionato. So che la nostra è stata una vittoria voluta, cercata…ma soprattutto meritata per quanto visto in campo. E se ha fatto bene al biancoscudo…beh, da padovano questo mi sta bene". 

SCOPERTO DA SABATINI Giovanni Barbugian ha iniziato la sua carriera in biancoscudato da giovanissimo. Aveva 22 anni quando è entrato nel mondo del calcio Padova, sotto l'ala di Giorgio Molon. Poi, la promozione arrivata per decisione di Carlo Sabatini. Esordienti, poi i Giovanissimi, quindi l'inserimento in pianta stabile nelle giovanili. Sette gli anni passati con il Padova. “Anni a dir poco fondamentali - ricorda Barbugian - Una grande scuola che mi ha permesso di realizzare obiettivi professionali. A Padova, al Padova, ci sono persone a cui sarò sempre legato”. Poi Barbugian è passato alle giovanili del Vicenza quindi è entrato nell'orbita Inter. Tanto da finire in Cina, al Suning, dove ha allenato l'under 19 prima e poi l'under 23 ossia la seconda squadra del colosso cinese. Se ne è andato da Nanchino poco prima del patatrac che ha portato alla chiusura della società calcistica, a ridosso della pandemia. “Scelsi di riavvicinarmi a casa con buon tempismo: in Italia mi sono poi ritrovato con Stefano Vecchi, avevamo lavorato assieme nel settore giovanile dell'Inter. E' quindi arrivata l'occasione della Feralpi che ho abbracciato con grande entusiasmo: a Salò si lavora molto bene e c'è una particolare attenzione per i giovani che riescono a ritagliarsi spazio nella prima squadra”. Una situazione ideale, insomma, per l'allenatore-formatore Barbugian. 

“IL PADOVA DEVE CREDERCI…” Lo dice da ex, lo dice da tecnico di una squadra del girone A. “Il Südtirol ha fatto un campionato straordinario, alieno…quasi: gli otto gol subiti in 34 partite dicono tutto”. Però… “Però il Padova è lì e sta facendo un campionato altrettanto straordinario, migliorando i già grandi numeri della passata stagione. Quattro punti, con lo scontro diretto, sono recuperabili. Ma bisogna arrivarci a giocarsela. I biancoscudati devono stare molto attenti alla prossima partita: Vercelli è un campo molto difficile, la Pro con Lerda in panchina si è trasformata”. Rivedendo FeralpiSalò-Südtirol è parso di vedere come la squadra di Javorcic un po' di stanchezza la stia accusando. “Hanno iniziato la gara meglio di noi ma poi mi ha stupito come non siano riusciti mai ad impensierire il nostro portiere - spiega Barbugian - Noi, certamente, abbiamo fatto una partita di alto livello e credo che siano più i nostri meriti dei loro demeriti. Mi sono arrabbiato, anzi, per le tante occasioni sprecate dai miei attaccanti. Alla fine, il gol è arrivato in una delle azioni…meno pericolose: ma bravo Miracoli a prendere il tempo al marcatore e costringerlo al fallo”. E poi a segnare il gol che ha riaperto il campionato. “Sarà un finale spettacolare - la chiusura di Barbugian - Adesso può succedere davvero di tutto”. 

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