Padova calcio di CDM , 19/08/2022 13:06

Carletto riparte da Abano: Impossibile per me rimanere lontano dal campo. E sul nuovo Padova...

Carlo Perrone (foto Abano Calcio)
Carlo Perrone (foto Abano Calcio)

Dal giorno dopo Ferragosto, si può incontrare Carlo Perrone con una certa probabilità ai campi di Abano Terme: vestito di bianco, nero e verde, fischietto al collo, in mezzo al prato, oppure sui gradoni dello Stadio delle Terme di fianco alla fida lavagnetta tattica. E' il suo ritorno nel territorio dopo la parentesi portoghese, e ai nostri microfoni si dice davvero felice. "Mi è stata offerta un'opportunità che ho colto subito, a prescindere dalla categoria - spiega - Nell'Abano Calcio ho visto quella passione e quella volontà di fare le cose per bene. Il progetto mi piace, e il fatto di essermi riavvicinato a casa sicuramente ha influito. Per ora le sensazioni sono buone: alleno un gruppo di atleti disponibili che rispondono alle sollecitazioni. E poi…ci alleniamo di giorno e non di sera: questo significa avere meno scelta sul mercato per quanto riguarda i giocatori, vero, ma le sedute riescono meglio ed io posso fare l'allenatore…e non il gestore". L'Abano Calcio giocherà nel campionato di Promozione, dopo la retrocessione dello scorso anno. L'obiettivo è quello di tornare in Eccellenza, ma anche gettare le basi per progetti ambiziosi a lungo termine. 

ADEUS, PORTUGAL! Perrone è sbarcato in Promozione dopo aver allenato in terza divisione in Portogallo, praticamente la Serie C italiana. “E' stata un'avventura fantastica - racconta l'ex biancoscudato – Purtroppo è finita male, con un esonero arrivato nonostante la vittoria del campionato e un gran cammino in Coppa. C’erano però problemi economici non indifferenti. Io dovrò sempre e solo ringraziare giocatori: c’è stata una settimana intera in cui non abbiamo potuto allenarci, ma poi la domenica dopo abbiamo vinto in trasferta. Il loro impegno è stato encomiabile. Per me, è stata occasione per mettermi alla prova. Mi domandavo: posso allenare a questi livelli? Oggi mi rispondo di sì. E dico che l'esperienza portoghese mi ha dato sicurezza. Oltre alla soddisfazione personale di avercela fatta”.

LO STAFF AD ABANO Ripartenza da Abano, allora. E sa molto di biancoscudato lo staff che ad Abano oggi lavora con Perrone: da Massimo Carraro, preparatore dei portieri, a Ivan Ceretta, promosso secondo allenatore. Il responsabile del settore giovanile è Gigi Capuzzo, al lavoro con un altro ex Calcio Padova, Carlo Spolaore. “Un gruppo affiatato - racconta Carletto - Uno dei motivi per cui la scelta di Abano è arrivata presto. C'è voglia di lavorare, e al meglio”. 

E IL PADOVA? Perrone ammette di non avere ancora visto dal vivo il Padova di Caneo. “Ma sono curioso, curiosissimo: conto di poter assistere presto ad un suo allenamento: anche perché c'è sempre da imparare”. Sul ciclo concluso racconta che era “comprensibile un ridimensionamento dopo aver speso molto per due anni”. Non è detto però che questo sia un male: “Cambiare può fare bene - dice Perrone - Di Caneo ho solo sentito parlare in termini lusinghieri, specie nelle squadre che ha allenato. Si capisce che c'è un nuovo ciclo. La scelta è stata coraggiosa, ma sarà vincente solo se ci saranno i giocatori giusti per il progetto. Il modulo? Conta fino a un certo punto. Servono gli interpreti adatti”. Un solo rammarico, se così si può definire. ”Quando dopo Oddo il Padova doveva scegliere il nuovo allenatore…ero convinto fosse arrivato il momento di Nanu. Non lo è stato nemmeno questa volta: peccato".