A tutto Caneo: Padova e il Padova, il metodo, i tempi col Gasp. "Chi mi prende sa che..."

Un Bruno Caneo a tutto campo a Supermercato, appuntamento sportivo di Telenuovo del lunedì sera. Il tecnico del Padova, reduce da tre vittorie consecutive che hanno esaltato l’ambiente biancoscudato, si è raccontato tra passione sportiva e idee di gioco, della nuova sfida padovana, dei suoi obiettivi, delle sue origini (clicca QUI per vedere la puntata completa).
IL GIOCO DELLE COPPIE A Bruno Caneo piace mettere in competizioni i suoi giocatori, lo ha detto sin dal primo giorno. “L’allenatore è chiamato a fare determinate scelte: per vincere, ovviamente. Ed è bello vedere l’impegno di tutto il gruppo per mettermi in difficoltà. C’è fame: di vincere, di ambire a categorie superiori. Il gruppo è poi molto valido tecnicamente: sono soddisfatto di come stiamo lavorando e di come tutti si stiano mettendo a disposizione”. Caneo fa capire che ora come ora, per alcuni calciatori, è il momento dell’attesa: Ceravolo, Radrezza, Gagliano. “Devono trovare la migliore condizione fisica per competere con chi gioca adesso, li aspetto”. E tema attuale, su Dezi dopo i due rigori sbagliati. “Sarei favorevole a cambiare tiratore, per levargli un peso. Sarà però lui a decidere. L’importante è fare la scelta migliore: Dezi è un giocatore troppo importante per noi”.
RISPOSTA AGLI SCETTICI Alcune amichevoli deludenti, poi la sconfitta al debutto in campionato, quindi tre vittorie convincenti di fila: i frutti del lavoro di Bruno Caneo stanno arrivando. Contro il Pordenone, sarà sfida per capire che Padova realmente è, certamente. Intanto però la vittoria contro la Pro Patria ha entusiasmato la piazza. “Le caratteristiche di metodo e modulo sono quelle che mirano a creare una mentalità aggressiva e propositiva – ha spiegato il tecnico – Gli allenamenti non sono brevi ma intensi ma lunghi e intensi. Come quelli che solitamente sono fissati al martedì e al mercoledì. Poi, ogni sforzo è rivolto ad arrivare nelle condizioni ideali al momento della partita. Difendere-attaccando: io da calciatore pensavo a come non fare girare l’avversario. E’ un esaltare le proprie caratteristiche: si deve essere creativi, come nell’uno contro uno. Il calciatore deve far pesare il proprio ruolo con personalità”.
I TEMPI CON IL GASP Il trainer algherese è stato per vari anni il braccio destro di Gian Piero Gasperini, attuale guida dell’Atalanta e tra gli allenatori italiani più importanti degli ultimi anni. Juric disse: “Mi ha cambiato la vita”. E’ stato così anche per Caneo? “Tra virgolette, sì. Io però oggi ho altra filosofia calcistica. Nel senso che condividiamo il modulo ma lo interpretiamo diversamente. Per me ci sono diverse scelte per aumentare il livello offensivo e cerco di metterle in pratica. Da come portiamo palla partendo dal basso all’innesco delle punte. Gasp ha fatto altri cambiamenti: ma del resto, ognuno ha la sua evoluzione”.
CHI MI PRENDE SA CHE… L’ultima evoluzione lo ha portato a Padova: “Un palcoscenico prestigioso che viene dopo quanto di importante fatto a Torre del Greco” dice Caneo. “So che specialmente negli ultimi qui è stato fatto calcio lineare, classico, magari con poca inventiva o animosità. Io voglio una squadra che faccia divertire il pubblico, vincendo. Ma ci si riesce se si trova disponibilità della squadra: se apprende, e ha voglia di emergere. I miei calciatori non è che mi debbano assomigliare, voglio vedere il loro carattere. Io? Ho 65 anni, sì, ma l’entusiasmo di un 40enne: chi mi prende sa che avrà esperienza e passione”.
LA SUA CASA Riservato quanto cortese, Bruno Caneo ha parlato pure della sua famiglia. Sposato e papà di due figli maschi, un nipotino. “Achille!” e gli si apre il sorriso. “Vivo a Brescello: ho conosciuto mia moglie quando ho giocato nel Parma e siamo rimasti in zona. Le cose vanno bene”. Altro sorriso. Brescello, la capitale del Mondo Piccolo di Giovanni Guareschi. Ultima domanda: Caneo si sente più un Don Camillo o un Peppone? “Peppone” risponde serafico lui, con l’ultimo sorriso. Sipario.