Sei anni dopo riecco Pittarello all'Euganeo: Che stagione, quella con la Biancoscudati...

Avrebbe voluto essere profeta in patria, senza dubbio. Per ora la gloria la sta raccogliendo altrove, grazie ad una crescita iniziata proprio all'ombra del Santo. Filippo Pittarello è tornato a Padova da protagonista, perché la FeralpiSalò ha deciso di puntare forte su di lui: per un attacco che non è ancora esploso (sei gol in sei partite) ma che promette scintille vista la qualità degli interpreti. Oltre a Pittarello da Padova, giocatori come Guerra, Siligardi, D'Orazio, Cernigoi. All'Euganeo la difesa biancoscudata ha faticato non poco per contenerli, concedendo alla fine solo una rete.
UN DERBY…PERSONALE E tra i protagonisti della sfida tra le seconde della classe, Pittarello è stato una delle note più positive. Al termine del match l'attaccante ha detto di essere “contento per la prestazione individuale ma soprattutto della prestazione collettiva. Sì, dico contento perché Padova-FeralpiSalò è stata una partita che uno spettatore gode nel vederla. Con due squadre forti a darsi battaglia, con giocatori che alzano il ritmo e fanno divertire”. Giusto, dice, alla fine, il pareggio. “Quando si affrontano due squadre così forti può succedere qualsiasi cosa. Nei primi venti minuti siamo stati bravi noi a creare occasioni da rete, poi però sono usciti loro. Secondo me il risultato è corretto e giusto, due squadre che danno la sensazione di poter dire qualcosa…vedremo a fine anno chi la spunterà”.
MA QUANDO TORNO A PADOVA… L'Euganeo ha ritrovato un Pittarello molto maturato: cambiato, nella stazza e nella voce. Lui, padovano di nascita, arrivato dal San Paolo nella Biancoscudati Padova nel campionato di D, a 19 anni, si tolse la soddisfazione di una promozione in Serie C e di un gol in Coppa Italia. “Un anno stupendo” ricorda lui. Poi, certo, di acqua sotto i ponti ne è passata. Ha ritrovato la categoria dei Dilettanti, poi si è riconquistato la Serie C. "Mi sento cresciuto. L'anno che ho trascorso qua a Padova è stato molto formativo, mi dispiace non essermi fatto trovare pronto a livello emozionale e caratteriale come lo sono adesso, ma fa parte del bagaglio personale di ogni giocatore. C'è chi arriva prima e chi dopo, ma chissà, magari in un futuro può essere che torni qua a Padova, che è casa mia e che amo ovviamente". Profeta in patria, allora: un giorno, chissà.