“Abbiamo volutamente atteso il giorno dopo la ricorrenza: trent'anni e un giorno fa, il 29 Maggio 1994, chiudeva definitivamente il nostro Tempio, lo Stadio Silvio Appiani. Fu uno scialbo 0-0 contro i gemellati del Palermo ad abbassare il sipario per sempre. Il sogno della Serie A si avvicinava e si sarebbe concretizzato nel famoso spareggio di Cremona due settimane dopo. Purtroppo era un momento di svolta storica, ma nessuno se ne rese conto all'epoca. Travolti dall'entusiasmo e da una promozione strameritata, ci trasferimmo all'Euganeo che divenne la nostra prigione e la nostra condanna. 
Basta una statistica: in 30 anni nel nuovo stadio 2 anni di A, 8 di B e ben 20 tra C e D.
Cosa vogliamo aggiungere? 
Si chiude un anno devastante sotto tutti i punti di vista per il tifoso padovano. 
La vergogna e lo scempio nello strupro della Gradinata storica. 
La gestione dell' Euganeo che resta alquanto complessa e discutibile. 
Di sicuro non molleremo mai una fede che è dentro di noi. 
Ma ancora una volta mandiamo giù un boccone amarissimo in un anno dove le ricorrenze storiche si susseguono.
Che sia forse venuto il momento di cambiare approccio?”.

Cosi il Comitato Pro Appiani all’indomani del 30esimo anniversario dell’ultima partita disputata nello stadio di via Carducci (era Padova-Palermo 0-0)