PADOVA | Prima amichevole: la squadra c'è, i tifosi pure. A Pieve è mancata solo la dirigenza...

Nessun dirigente biancoscudato era presente a Pieve di Cadore per la prima uscita ufficiale del Padova di Andreoletti. Questa la notizia pura, emersa durante la giornata del 21 luglio: una notizia che un po' sorprende… e un po' no.
Sorprende perché perdersi il debutto della squadra, al lavoro da poco più di una settimana, è atipico per ogni società calcistica. Che un dirigente non sia a bordo campo, o in tribuna, a vedere i progressi, ma anche i difetti di una squadra che sta nascendo, appare limitante. Altrettanto: che un dirigente non sia al fianco della squadra, e dello staff tecnico, alla vigilia, e nel giorno della prima davanti ai suoi tifosi, va contro ogni principio di rappresentanza. Ancora: che un dirigente (ufficio stampa a parte, ndr) non sia al campo per poter interloquire, o essere da riferimento per chi lavora prima/durante/dopo la partita… appare un po' desolante.
Tant'è: a Pieve di Cadore è andata proprio così. Non ci si aspettava di certo il patron Oughourlian, che se non è arrivato all'Euganeo lo scorso maggio, per la già decisiva gara dei playoff, nel derby contro il Vicenza, e con un nuovo allenatore appena insediato in panchina… figuriamoci se si poteva materializzare in ritiro. Per la gara della domenica contro il Sottocastello non si è visto nemmeno il presidente Francesco Peghin, fresco sessantenne (auguri!). Non si è vista l'ad Alessandra Bianchi. Non si è visto il direttore sportivo Massimiliano Mirabelli. Nemmeno un consigliere, poi, a sostenere o a rappresentare il Biancoscudo.
Non sorprende, però: lo si diceva in apertura. Perché con il clima che c'è attorno a questo Padova, chi avrebbe voluto sorbirsi le reprimenda dei tifosi, se non una vera e propria contestazione? Facile risposta: per come si è comportata in quest'ultimo mese, nessuno dell'attuale dirigenza. Certo è che le assenze a Pieve di Cadore hanno pesato. Il confronto con la piazza è stato ancora una volta evitato. Procrastinato. E la distanza tra dirigenti e tifosi è aumentata ancora un po'. Peccato davvero.