PRESIDENTE | Centro Sportivo, prima squadra, voglia di B: tutto Peghin a Biancoscudati Channel

Il magic moment dopo la vittoria nel derby, il significato del primo posto in classifica. Ma anche la progettualità di una società che dice di voler credere, sempre, nel salto di categoria. E la contestazione della parte più calda del tifo, la grana Euganeo. E infine, tutta la delusione per il mancato accordo con il Comune di Teolo per la realizzazione del centro sportivo. Il presidente del Padova Francesco Peghin è stato ospite di Biancoscudati Channel (QUI per rivedere tutta la puntata) ed ha toccato molti temi che qui riassumiamo.
“IL BELLO DI QUEST'ANNO” Nel Padova primo in classifica pare che non ci siano giocatori sicuri di avere una maglia. Fortin a parte... secondo molti degli addetti ai lavori la forza è proprio il gruppo. Peghin ha confermato. “E' una squadra equilibrata e il mister sta gestendo bene un gruppo che ha diverse qualità: le scelte dello staff tecnico arrivano dal momento di forma, dal lavoro in settimana e dall'avversario che si affronta. La titolarità di Cretella contro il Vicenza è un chiaro esempio. Ma in tutte le partite ci sono stati degli aggiustamenti: i risultati sono figli di un'ambizione che tutta la squadra condivide. E c'è affiatamento: l'aver confermato gran parte della rosa della passata stagione credo sia un merito della dirigenza”. E come nella passata stagione, il presidente Peghin continua a seguire il suo Padova dalla panchina, a bordo campo. Postazione privilegiata per sostenere il gruppo e… osservare il nuovo mister. “Preciso che, anche per mio carattere, io non interferisco mai con alcuna decisione e cerco di essere discreto. Andreoletti? Non si siede praticamente mai: è sempre ai limiti dell'area tecnica, è come se fosse in campo con la squadra. Con voce, e gestualità, dialoga continuamente non solo con i titolari ma anche con lo staff e i giocatori seduti dietro di lui. E' una cosa che non avevo visto nei suoi predecessori: Oddo e Torrente. Il suo atteggiamento mi piace molto”.
CENTRO SPORTIVO Tra i temi caldi rimane la mancanza di un centro sportivo biancoscudato. Il presidente Peghin ha spiegato come il Padova sia rimasto scottato dal mancato affidamento del Centro Sportivo Euganeo di Bresseo. “La società aveva una solo volontà: ripristinare l'iconico centro sportivo di Bresseo. Io e Joseph Oughourlian, assieme agli altri soci, volevamo investire. Il progetto prevedeva un investimento di oltre un milione di euro per rimettere a nuovo i campi e prendere in gestione il centro e farne la casa del Padova. Il Comune di Teolo ha però deciso di fare scelte diverse: abbiamo appreso dalla stampa che ha affidato alla Uisp parte della gestione del centro… e che poi costruirà un campo da padel. Rispetto la decisione dell'amministrazione ma abbiamo perso più di sei mesi di lavoro. Invece sulla nostra trattativa sono state dette le peggio cose: per noi è stata una delusione, credevamo che l'accordo fosse in dirittura d'arrivo".
IL SALTO DI CATEGORIA Niente centro sportivo a Teolo, niente centro sportivo a Padova: “Oughourlian non si aspettava che ci fossero così tante difficoltà in città: a Lens ha avuto molte più possibilità e sperava che anche a Padova fosse così”. Quindi le risorse sono state destinate alla prima squadra. “Abbiamo deciso di concentrarsi così budget sulla prima squadra per raggiungere la Serie B, che è la priorità. La terza serie è una palude. Io non credo che per il salto di categoria, ora come ora, sia necessario avere un centro sportivo: rimaniamo alla Guizza, e la nostra progettualità rimane nel fare cose sostenibili così come è stata la costruzione della squadra. Se oggi siamo competitivi, lo si deve a quanto programmato durante le passate stagioni”.
LA CONTESTAZIONE DEGLI ULTRAS Peghin dice subito che "è stato un peccato non vivere assieme la vittoria con il Vicenza. Io ho lanciato un appello ad inizio settimana pur sapendo che la loro posizione era di non entrare all'Euganeo nemmeno per il derby. Anche per questo motivo abbiamo stravolto il programma della prima squadra e nel giorno della vigilia della partita abbiamo aperto le porte dell'Appiani: sapendo che la parte più calda del tifo non ci sarebbe stata il giorno dopo, nonostante il rischio di… infiltrati da Vicenza, li abbiamo accolti e non abbiamo fatto gli offesi. Il nostro è stato un segnale. Io spero che pian piano, anche grazie ai risultati ci si possa riavvicinare. Tuttavia, il tutto esaurito con tanti bambini all'Euganeo è stato commovente: era uno sconto impari con il tifo organizzato vicentino, ma nell'improvvisazione del sostegno il pubblico padovano encomiabile". La situazione, però, pesa. “Io sono sceso in campo in prima persona per dare una mano al Padova: quanti altri imprenditori si possono avvicinare se il clima attorno alla società è questo?”