Amarezza ma con un pizzico di consapevolezza, così il tecnico del Trento Luca Tabbiani commenta la sconfitta di misura contro il Padova: "È stata una gara equilibrata, soprattutto nel primo tempo. Nella ripresa abbiamo spinto tanto, restando a lungo nella metà campo del Padova. Loro sono una squadra forte e il match è stato deciso da un episodio. Sono stati bravi a difendersi, ma noi abbiamo avuto le nostre occasioni come quella di Rada. Meritavamo di andare a casa per Natale più felici."

SEGNALI POSITIVI Per Tabbiani la sconfitta non è un brusco rallentamento, ma anzi, ha visto i suoi in ripresa dopo il passo falso fatto contro il Vicenza: "Nonostante la sconfitta sono contento di vedere un passo avanti rispetto alla partita con il Vicenza, dove avevamo fatto molto male sotto tutti i punti di vista, ma in particolare per l'atteggiamento. A volte si sbaglia una gara ma la reazione di oggi dimostra che è stato solo un passaggio a vuoto. Sappiamo qual è il nostro obiettivo, ovvero arrivare ai playoff e cercare di divertirci. È importante mantenere questa mentalità - continua il tecnico gialloblù - Abbiamo chiuso un bel girone d’andata. Ci sono due squadre, Padova e Vicenza, che staccano tutte le altre, e tre delle nostre quattro sconfitte le abbiamo subite contro di loro, l’altra contro il Novara. Ora inizia un altro campionato, non incontreremo più il Padova per fortna, e il Vicenza lo sfideremo solo alla fine. Dobbiamo costruire qualcosa di importante per il Trento, puntando ai playoff e regalando una partita in casa ai nostri tifosi, alla nostra città."

IL RISPETTO CON ANDREOLETTI Nonostante qualche battibecco di campo, Tabbiani sottolinea il suo rispetto per il tecnico biancoscudato e gli augura il meglio per la sua stagione: "Conosco Matteo da anni, abbiamo giocato contro una decina di anni fa, ed è bello vedere il suo percorso di crescita. Mi fa piacere per lui e per il Padova, così come per il Vicenza: sono sicuro che una delle due andrà su. È un allenatore che ha fatto la gavetta, e io apprezzo molto chi segue questa strada. Le lamentele sul campo, come quelle per l’espulsione, restano lì, nel gioco. C’è grande stima reciproca."