SQUALIFICA | Pro Vercelli azzoppata: all'Euganeo mancherà Comi. E l'ira di Baldini a Pescara...

Un turno di stop per GianMario Comi, attaccante della Pro Vercelli che domenica sfiderà il Padova all'Euganeo. Il giocatore è stato squalificato per recidività in ammonizione: contro il Caldiero Terme ha guadagnato il quinto cartellino giallo stagionale. Una perdita non da poco per la Pro Vercelli: Comi è capitano e miglior marcatore della storia delle casacche bianche (58 gol) e in questa stagione è autentico trascinatore. L'attaccante ha infatti segnato 12 delle 20 reti segnate in campionato dalla squadra piemontese. Non solo: Comi ha raggiunto il traguardo delle 200 presenze in maglia bianca: ""Entrare nella storia della Pro Vercelli per me vale tantissimo - ha detto il giocatore a SkySport - Sono orgoglioso perché è una società gloriosa nella quale si respira storia, averlo fatto da piemontese è una gioia doppia. Sono contento di quello che sto facendo, anche se non bisogna accontentarsi".
BALDINI FURIOSO Ha rimediato ben tre giornate di squalifica il tecnico del Pescara, Silvio Baldini. La sanzione è arrivata dopo il ko in casa della Pianese con queste motivazioni: "per avere, al 31° minuto del primo tempo, tenuto una condotta irriguardosa e minacciosa nei confronti della Quaterna Arbitrale, in quanto si avvicinava al Quarto Ufficiale e gli mostrava l’immagine di un episodio sul cellulare contestando il loro operato e proferendo nei loro confronti frasi ingiuriose e irrispettose; per avere, tenuto una condotta non corretta, in quanto, in segno di protesta, lanciava il cellulare verso la Tribuna Sud occupata dai sostenitori avversari che colpiva la rete metallica di recinzione e, rimbalzando, cadeva per terra all’interno del recinto di gioco, senza conseguenze; per avere nuovamente tenuto, al termine della gara, una condotta irriguardosa e minacciosa nei confronti della Quaterna Arbitrale, in quanto si presentava presso lo spogliatoio degli arbitri e proferiva nei loro confronti frasi irrispettose e minacciose per contestarne l’operato".