Balaso e Scanferla, storia padovana di due "liberi" mondiali

Fabio Balaso e Leonardo Scanferla, che gioia! Medaglia d'oro al collo nel trionfo in Polonia della pallavolo italiana, vincitrice del campionato del mondo. Due padovani (aggiungiamoci anche un terzo, Mattia Bottolo, che è di Bassano ma è cresciuto nella “cantera” della Pallavolo Padova) sul tetto del volley mondiale, “liberi” di esserlo. Il loro ruolo infatti è proprio quello del libero (per chi si è imbattuto sul tricolore festante della finale e magari si è perso qualche pezzo della storia della pallavolo spieghiamo che il “Libero” ha la maglia diversa rispetto al resto della squadra e deve rispettare ulteriori regole quando è in campo, tipo il non poter andare a servizio, ad esempio): specialisti in difese impossibili, di salvataggi al limite e di far funzionare al meglio l'ingranaggio di una squadra,
Fabio Balaso è cresciuto a Trebaseleghe, Silvelle per la precisione: classe 1995, dalle giovanili del Silvolley dieci anni fa passa alla Pallavolo Padova dove diventa uno dei protagonisti del sestetto di Baldovin (cominciando anche ad essere convocato in azzurro). La consacrazione arriva con il passaggio alla Lube Civitanova. Ieri sera nell'arena di Katowice è stato eletto anche miglior “libero” del mondo, lui che prima di partire per la competizione mondiale si era sposato con la sua Sara. Il tempo del sì, poi la borsa Italia e via verso il successo mondiale.
Leonardo Scanferla è un altro golden boy made in Padova: classe 1998, giovanili alla Pallavolo Padova e primo campionato di Superlega nel 2017. Il passaggio prima a Brescia e poi a Piacenza. Nel 2021 arrivano le prime convocazioni azzurre per il talento di Vigodarzere. Una carriera che è pronta a riservargli ancora mille emozioni. Che bello vederlo esultare e saltare per il palazzetto polacco.
Balaso e Scanferla, liberi di sognare, liberi di vincere.